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BlenderClearlooksGtango
Blender Clearlooks e Gtango per un Desktop da veri gnomi 🙂

Nel più grande periodo di Kdeizzazione (non proprio positivo 😉 ) torno per segnalare questa piccola chicca riguardante il compiz-fusion . Come spiegato nelle mie precedenti guide è possibile installare insieme agli effetti grafici il decoratore di finestre emerald (presente anche nei vecchi beryl ecc… ) . Questo decoratore (a mio giudizio splendido) però a volte non soddisfa le nostre richieste ( o semplicemente ci piace un tema metacity della quale non emerald non ha la sua controparte disponibile ). Per disabilitare emerald (senza disistallarlo )allora ci restano solo 2 possibilità:
La prima , disabiltarlo utillizzando la fusion icon.
la seconda (e anche la mia preferita 🙂 ) è editare il file /usr/bin/compiz con il comando :
~$ sudo gedit /usr/bin/compiz

e modificare la riga :

# Use emerald by default if it exist
USE_EMERALD=”yes”

con :

# Use emerald by default if it exist
USE_EMERALD=”no”

Salvare , chiudere , riavviare compiz (se attivo) e godersi la decorazione di metacity 🙂

Perchè preferisco questo metodo ?
Molti mi una volta letto questo post si domanderanno perchè ho optato per questa soluzione e non per questa soluzione , il vero motivo è che impostando la fusion-icon come sessione all’avvio di ubuntu fa avviare compiz fusion 2 volte (prima perchè gli è ordinato dal gestore del tema e poi dalla icona di compiz )e cio oltre a darmi fastidio rallenta l’avvio del pc.Molti potrebbero rispondere che basta disabilitare compiz dalla sezione “ASPETTO=>EFFETTI GRAFICI” ma così avrei comunque installato nel mio pc 2 software che fanno la stessa cosa per niente.

tuxguitar nel mio desktop
Questo era un piccolo regalo di natale a tutti gli utenti musicisti 😉

A molti utenti amici del pinguino oltre a sentire la musica piace anche suonarla , un utile programma che soddisfa queste richieste è guitar pro che però è disponibile in modo nativo solo per gli utenti Win e Mac. Sarebbe comodo poter utilizzare le proprie Tabs sulle piattaforme su cui , a volte , si è anche costretti a lavorare 😦 . TuxGuitar , invece , è la controparte multipiattaforma di questo programma , e devo dire che gli assomiglia in tutti gli aspetti . TuxGuitar è inoltre compatibile con tutti i file di GuitarPro (gp3,gp4…..) dunque se un nostro amico ( uno di quelli che ha ancora gli occhi chiusi 😉 ) ci passa il suo ultimo brano per chitarra scritto con Guitar Pro non avremo nessun problema a provarlo nella nostra linuxbox.

Passiamo ora all’installazione :
Per ubuntu (sarebbe 7.04 ma va da Dio anche sulla 7.10 🙂 ) basta scaricare questo pacchetto e installarlo o con un semplice doppio click , o digitando dal terminale nella cartella dove si trova il deb :

~$ sudo dpkg -i tuxguitar-0.9.1-ubuntu-7.04-1.deb

per installare il pacchetto e

~$ sudo apt-get install -f

per installare eventuali dipendenze mancate.
Per distribuzioni diverse da ubuntu rimando , come al solito , alla Pagina ufficiale del Progetto , nella sezione Download sono presenti pacchetti per ogni tipo di piattaforma 🙂

P.S:Possiamo prendere gli spartiti delle nostre band preferite per poi suonarle dal sito ULTIMATE GUITAR.com.


La risposta alla domanda è ovvia…si mi godrò il Natale!
Chissà se sotto il periodo natalizio ci sarà qualcosa di interessante su cui scrivere ( Che , come al solito , non sia stata già scritta da altri blogger 🙂 !) . A questo non c’è una risposta ma sappiate che anche se sotto il periodo natalizio se , avrò qualcosa di importante da segnalare sarete i primi a vederlo……
P.S: Ringrazio sempre i visitatori di questo blog che ultimamente diventano sempre di più ( anche grazie alla guida sbrigativa riguardante KDE 4 🙂 )

kde4repo.jpg
Piccolo screenshoot noir 🙂

Da quando ho letto l’articolo su ossblog ho sempre tenuto d’occhio gli archivi della launchpad perchè credevo che prima o poi vi avrei trovato qualcosa di utile è così e stato.Quando ho visto che i membri del Kubuntu Team avevano rilasciato dei repository con pacchetti precompilati di KDE4 oj mollato tutto quello che stavo facendo (povera sid 😦 ) e ,dopo vari tentativi sono riuscito ad installare il nuovo KDE4 senza dover perdermi dietro a ore di interminabile e , a volte fallimentare , compilazione. Una volta terminato sono corso a creare questa guida che spero possa essere utile 🙂
PRIMA DI INIZIARE RICORDO A CHI SI COLLEGA PER LA PRIMA VOLTA CHE, QUESTA COME TUTTE LE ALTRE PROCEDURE SONO SPERIMENTALI E IO NON MI ASSUMO NESSUNA RESPONSABILITà.ESEGUITE QUESTA PROCEDURA SOLO SE SAPETE COSA STATE FACENDO 😉 .

Iniziamo:

Editiamo il nostro file sources.list con il comando :

~$ sudo nano /etc/apt/sources.list

ed aggiungiamo le seguenti righe:

#KDE4 ppa repository
deb http://ppa.launchpad.net/kubuntu-members-kde4/ubuntu gutsy main
deb-src http://ppa.launchpad.net/kubuntu-members-kde4/ubuntu gutsy main

P:S: Per chi usa Ubuntu Hardy basta sostituire la parola Hardy a Gutsy in queste due righe 🙂

salviamo,chiudiamo e sempre da terminale digitiamo * vai al P.S: :

~$ sudo apt-get update

ora procediamo con l’installazione dei pacchetti di KDE4 , tutto si risolve con un * vai al P.S: :

~$ sudo apt-get install kdebase-dev-kde4 kdebase-workspace-dev kdebase-runtime kdebase-kde4

Al termine dell’installazione digitamo in successione i comandi:

~$ export LD_LIBRARY_PATH=/usr/lib/kde4/lib
~$ export KDEDIRS=/usr/lib/kde4
~$ export PATH=/usr/lib/kde4/bin/:$PATH
~$ export KDEHOME=~/.kde4

ora apriamo con l’ editor di testo il file startkde attraverso il comando:

~$ sudo nano /usr/lib/kde4/bin/startkde

e assicuriamoci che le prime 4 righe siano quelle che abbiamo scritto prima in successione , se non è così aggiungiamole all’inizio del documento salviamo e chiudiamo.
Ora ,invece,creiamo il file che ci permetterà di poter scegliere in “OPZIONI=>SELEZIONA SESSIONI” la voce KDE4 nel nostro menù GDM/KDM. Farlo è molto semplice basta scrivere da terminale:

~$ sudo nano /usr/share/xsessions/kde4.desktop

e incollare nell’editor le righe che seguono:

[Desktop Entry]
Encoding=UTF-8
Type=XSession
Exec=/usr/lib/kde4/bin/startkde
TryExec=/usr/lib/kde4/bin/startkde
Name=KDE4

Salvate , chiudete e riavviate il server grafico premendo CTRL+ALT+BACKSPACE è ora dal vostro menù GDM/KDM alla voce “SELEZIONA SESSIONE” potrete finalmente scegliere la voce “KDE4” 🙂 .

P.S:Consiglio di non eliminare le tre righe scritte nel file sources.list per che questi repository sono costantemente aggiornati e vi consentono di seguire gradualmente lo sviluppo del Desktop il cui rilascio e previsto per l’11 Gennaio 😉

NOTA BENE : QUESTA GUIDA è VALIDA ANCHE PER INSTALLARE KDE4.0 , ANCHE IN QUESTO CASO PERò IO ASPETTEREI UN ALTRO PO’ PRIMA DI INSTALLARE QUESTO DESKTOP 😉

P.S:Ora si risolve tutto con un :

~$ sudo apt-get install kde4-core

Riavviate il server grafico premendo CTRL+ALT+BACKSPACE è ora dal vostro menù GDM/KDM alla voce “SELEZIONA SESSIONE” potrete finalmente scegliere la voce “KDE4” 🙂 .

Un grazie particolare a Carotapacioccia che ha seguito con attenzione questo post e che in molti casi ha risvegliato la mia voglia di scoprire 🙂

Questo post rimmarrà nel mio blog-note solo come vecchio ricordo di un’esperienza passata , mi sono divertito molto a creare questa guida e molte cose le imparate proprio grazie a lei 🙂 .

sidux.jpg

Distro che vai Compiz Fusion che trovi 😉

Finalmente ho trovato un po’ di tempo per provare qualche nuova distro…. la mia scelta è ricaduta su Sidux, distribuzione che deriva da Debian sid in tutto e per tutto.
L’installazione è molto semplice e una volta installata (Io l’ho installata cn il disco Lite) e una volta sull’hard disk si avvia il tutto in non più di una ventina di secondi (Il mio Pentium 4 la avvia tutto in 22 🙂 ) e si hanno gia ha disposizione tutti i programmi necessari.
Il desktop usato è KDE e devo ammettere che sfigura in quanto a velocità e opzioni.
L’unico problema riscontranto in questa distribuzione è che a volte apt nn sempre riesce ad installare quello che si desidera per problemi per lo più legati alle dipendenze .
Per l’installazione dell’hardware c’è un comodissimo menù a riga di comando al quale si può accedere permendo CTRL+ALT+F1 e digitando successivamente:
~$ su
per accedere come amministratore
# init 3
per chiudere la sezione grafica e ,
# siduxcc
per avviare il centro di controllo.
Per i possessori di schede nVida purtroppo l’installazione tramite wizard al momento fallisce miseramente per cui dovremmo installare i driver a mano come spiegato in questa guida dove oltre alla risoluzione di qst problema sono riportate altre dritte per principianti 😉
Per installare il media player ,inoltre, saremo costretti prima a installare libcdio6 e libiso9660-4 a mano dando come amministratore il comando :
# dpkg – i nomepacchetto.deb
e successivamente potremo notare che con il comando
# apt-get install vlc
non si riscontra nessun problema!
credo che in qst distro ci sia anche qualche altro problema dovuto al fatto che Debian sid è una versione perennemente instabile , ma nel complesso sidux è una distro molto soddisfacente e per certi lati ,secondo me,anche superiore ad ubuntu ,percui ai primi errori banali….Don’t worry … be happy 😉

pytube.jpg

            Spezzone di Gigi Proietti in Le Barzellette 😉

Questo articolo tratta due temi trattati da me già precedentemente e sono : il download dei video presenti in youtube e la conversione di file multimediali in vari formati.
Entrambi i post richiedevano la linea di comando per il loro utilizzo ma , da un po’ di tempo ho scoperto che c’è un programma che riesce a rimpiazzare entrambe le esigenze in un colpo solo. il programma si chiama pytube.
Passiamo ora ad installarlo:
Editiamo il file sources.list con il solito comando da terminale:
~$ sudo gedit /etc/apt/sources.list
dopodichè aggiungiamo le seguenti righe:
#Pytube
deb http://www.bashterritory.com/pytube/releases /

salviamo , chiudiamo il file e digitiamo:
~$ sudo apt-get update
e
~$ sudo apt-get install pytube
attendiamo che il programma sia installato insieme alle dipendenze e alla fine potremmo avere un risultato simile a quello nella schermata all’inizio dell’articolo.
L’ultilizzo di questo programma è davvero semplice e intuntivo per cui non vale neanche la pena soffermarsi.
P.S:Come al solito per Distro diverse da Ubuntu e Debian rimando all’ homepage del progetto 🙂 Alla prossima!

dosboxtasm.jpg

                ho spostato l’icona nel menù Wine per comodità 😉

ATTENZIONE : IL PROCEDIMENTO CHE SEGUE RIGUARDA UN APPLICAZIONE A PAGAMENTO , DUNQUE , È RIPORTATO SOLO COME AVVIARLA SOTTO ALTRE PIATTAFORME E NON COME OTTENERLA…..

Questo articolo è rivolto a tutte le persone (in particolar modo giovani studenti alle prese con l’architettura del processore 8086) che sono costrette ,per ragioni per lo più di studio, ad usare il TASM (o Turbo Assembler) senza separarsi dal sistema operativo che preferiscono e senza dover ricorrere a ,talvolta, pesantissime macchine virtuali.
Il procedimento è , come al solito , molto semplice ,basta ,infatti,scaricare il programma DosBox : un programma multipiattaforma creato principalmente per avviare i vecchi giochi che ,chi ha usato da bambino il vecchio MS-DOS non potrà far a meno di ricordare 🙂 . Ciò, però non ci impedisce di usare questa piccola applicazione per avviare il nostro compilatore e avviare l’applicazione appena creata o esaminarla tramite Turbo Debbuger . l’ installazione e l’utilizzo del programma non sono difficili:
Per i fortunati amici utilizzatori di Ubuntu si può trovare il precompilato di questo programma in Getdeb , a questa pagina. Per gli utenti di altre distro rimando ,come al solito, alla pagina ufficiale del progetto che è comunque chiara è ben fornita :-).
Una volta installato avviamo l’applicazione attraverso il menù “Applicazioni=>Giochi=>Emulatore Dosbox” (o digitando Dosbox da terminale).
Quello che avremo sotto i nostri occhi sarà una riga di comando molto simile al terminale (e identica alla riga di comando di Window$ 🙂 ).
Ora dobbiamo creare una locazione virtuale che contenga i filesystem del nostro pc (se non si segue questo passaggio non si può raggiungere la cartella contenente il compilatore).Mettiamo dunque la cartella TASM (o il nome da voi assegnato) nella nostra home o nel nostro Desktop in questo modo basterà dare il seguente comando:
Z:\>mount c /
per montare una periferica virtuale che avrà il contenuto della nostra root.
e
Z:\>C:\
per accederci
Da qui in poi , è tutto molto semplice , basta spostarsi con il comando
cd <nomeprogramma>
nelle varie sottocartelle , fino a raggiungere quella contenente i sorgenti “.asm” e i programmi utili alla compilazione e allo studio (TASM.exe TLINK.exe e TD.exe).
A questo punto possiamo dare i 4 comandi che uno studente e un programmatore devono conoscere , ma che , per comodità,ripeto:
>TASM <nomeprogramma>.asm
per compilare il sorgente
>TLINK <nomeprogramma>.obj
per collegare le librerie
><nomeprogramma>.exe
per avviare il programma
>TD
per avviare il TurboDebbugger.

P:S:La mappa caretteri della DOSBOX risulta un po’ alterata dunque se non sapete come inserire un carattere speciale potete consultarla premendo CTRL+F1

Come al solito anche questo procedimento è stato provato in prima persona dal sottoscritto , che comunque non vi assicura al 100% che funzioni o non crei problemi al vostro pc (anche se non dovrebbe 😉 ).Per cui siete liberi di provare ma sappiate che non mi assumo alcuna responsabilità.

dosboxtd.jpg

                            Anche il Turbo Debbuger funziona 🙂

Alla fine non ho resistito neanche io alla tentazione di compilare KDE4, così ho preso la guida proposta nel blog pollycoke e mi sono dato alla compilazione sul mio Gibbone Coraggioso, il risultato è più o meno questo :

schermata-2.jpg

Devo dire che anche se , secondo me, sono ancora in alto mare questo DE si è mostrato già attivo e scattante anche se il mio pc ( un vecchio Pentium4 1800Mhz con 256Mb di Ram e 64 di Memoria Video) mi faceva credere tutto il contrario 🙂 . Spero che i programmatori che lavorano a questo progetto continuino su questa strada e che questo desktop sia pronto il + presto possibile 🙂

P.S: KDE4 è un DE multipiattaforma , è dunque disponibile anche per Win e MacOSX, per cui se qualche utente Win è interessato , passi a Linux , oppure , legga questo post , mentre per gli utenti della mela , ho trovato solo questo. Arrivederci alla prossima e buon KDE 4 a tutti, ma proprio tutti 😉

screenlets.jpg

Non le utilizzavo da Luglio , per meglio dire da quando sono passato a KDE (per poi tornare a GNOME 🙂 ) ma oggi avevo bisogno di qualcosa che riempisse di colori il mio Desktop e così ho tentato di installare nuovamente queste curiose screenlets nel mio UbuntuBox….. ma il procedimento che avevo elencato in qualche post precedente non sembra essere più valido, infatti , i repository , anche quelli creati appositamente per Gutsy Gibbon non esistono più , o sono temporaneamente chiusi, così ho pensato quello che ogni buon piccolo Linuxiano che si rispetti fà quando non trova il precompilato: Si compila il programma (o avvolte piange , se ci sono troppe cose a compilare 🙂 ) e ora sto ad illustrarvi i vari passaggi che ho svolto io per poter utilizzare questi oggettini non sempre utilissimi…
Inanzitutto, installiamo eventuali dipendenze nel nostro caso abbiamo solo bisogno di python , che in ubuntu si può scaricare e installare con un semplice
~$ sudo apt-get install python
ora passiamo alla compilazione delle screenlets vere e proprie, dunque scarichiamo il pacchetto contenente i sorgenti ed estraiamolo in una cartella alla quale dovete accedere da terminale per poter digitare :
~$ sudo python setup.py install
e
~$ sudo make install
per poter avviare le screenlets attraverso il menù che si trova in “Sistema=>Preferenze=Screenlets”

Installiamo le Screenlets di GNOME LOOK:
Una volta scaricata la Screenlets che più ci piace , basterà estrarla dall’archivio che la contiene e spostarla nella cartella dove sono contenute le altre con il comando:
~$ sudo mv <screenlets> /usr/local/share/screenlets
sostituendo a il nome della cartella dove è contenuta la screenlets

Scoprite lo zip-code per il meteo:
Per questo vi rimando al mio post precedente 🙂

Piccola risoluzione di un piccolo problema:
A volte pur essendosi avviato lo screenlets-manager può succedere che le screenlets non partano facendoci vedere (se avviato lo “screenlets-manager” da terminale) fra le tante scritte un avvertimento di errore simile a questo:
“sh: cannot create /home/nomeutente/.config/Screenlets/file.log: Directory nonexistent
Questo è un problema che si è verificato nel mio computer pur avendo installato le screenlets e l’ho risolto chiudendo lo screenlets-manager e digitando nella riga di comando un semplice :
~$ mkdir /home/nomeutente/.config/Screenlets
Sostituendo a nomeutente il nome del vostro utente.

A questo punto credo di avervi detto tutto quello che , al momento , so , per cui vi lascio in attesa di novità 😉

Come sempre la procedura che avete appena letto è quello che io ho fatto nel mio pc e ,secondo me, funziona ma non vi assicuro che possa dare vita al vostro pc o trasformarlo in una macchina aliena mangia umani o semplicemente causi problemi alla vostro pc , dunque , non mi assumo nessuna responsabilità…. A buon intenditor poche parole 😉

Elisa , il Media Center per eccellenza è ora disponibile per Ubuntu 7.10, L’installazione è tra le più facili , infatti basta editare il file sources.list digitando il seguente comando da terminale:

~$ sudo gedit /etc/apt/sources.list

e aggiungere le seguenti righe

#Repository per Elisa Media Center
deb http://elisa.fluendo.com/packages gutsy main

chiudere l’editor di testo e digitare nel terminale successivamente , senza troppe domande:
~$ wget http://elisa.fluendo.com/packages/philn.asc -O – | sudo apt-key add –
~$ sudo apt-get update
~$ sudo apt-get install elisa elisa-extra

Per poter trovare questo programma nella sezione “Applicazioni=>Audio & Video=>Elisa Media Center”, di qui abbiamo una diapositiva

emc.jpg

dimenticavo, per le altre distro potete cosultare la pagina del progetto